Ps Valstagna |
L’Università dei rally © |
La PASSIONE, tramandata in tutti questi anni, dagli albori dell'epopea dei rally, quando su queste strade transitava il leggendario Rally di San Martino di Castrozza nei primi anni del 1970. |
L’attuale strada provinciale 73 Campesana –Valvecchia che sale da Valstagna (147m) a Foza (1.093m) è una salita lunga 14,4 km dal centro paese, con i suoi oltre 900 metri di dislivello (941), si presenta come una pendenza media, al 6.5% (max 10%), con una presenza di 20 tornanti quasi in piano che fanno sì che la pendenza effettiva nei tratti rettilinei sia più elevata.
Inizialmente non esisteva questa strada. Le vie di accesso all'Altopiano di Asiago, dal porto fluviale di Valstagna erano il seguito della Val Frenzela, lungo il torrente Valstagna fino a Gallio, ma che veniva spazzata via dalle piene impetuose del torrente stesso.
L'attuale strada era invece una tortuosa mulattiera che risaliva la Val Vecia da Lebo, saltava su alla Voltada Longa (quello che oggi è il 6° tornante) e risaliva verso la Val Goccia.
La mulattiera era poco più che un dirupo e si apriva verso il colle di Piangrande che salta poi giù in Val Verta.
A quei tempi non c'era ancora l'attuale osteria, perché più in basso, dove ci sono adesso dei ruderi di case di Alberti e Gabardo, conosciuta come dimora della Rosina (ndr Rosina dee svolte, appunto) esisteva un punto di ristoro e bar.
Le contese tra Foza e Gallio per i dazi imposti al traffico delle merci, alla fine del 1300, indussero Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, a far costruire la famosissima Calà del Sasso, un'opera ingegneristica unica del suo genere, essendo la scalinata in pietra naturale più lunga al mondo aperta al pubblico con i suoi 4444 gradini, che dall'Altopiano dei 7 comuni scende sino a Valstagna.
Solo nel 1916, in pieno conflitto mondiale, si ebbe una svolta per tracciare, allargare e rendere carrabile l'attuale sede stradale.
A quest'opera, tracciata in concomitanza con la Cadorna sul Grappa in 6 mesi, si adoperarono tutte le forze presenti, infatti questa strada fu costruita con l'aiuto manuale anche delle donne del posto, che trasportavano sabbia e tavolame per le armature.
Solo nel 1922 si iniziò a costruire sul colle di Piangrande l'osteria da parte di un Pontarollo, che si trasferì poi a Bassano per commerciare frutta e verdura.Nel 1924 l’osteria fu rilevata da Giovanni Gabardo.
Per tanti anni questa “strada” fu una mulattiera carrabile alternativa alla strada del Costo, come via di accesso all'Altopiano dei Sette comuni da oriente.
Nel 1961 si iniziarono ad asfaltare i primi tratti, scendendo da Foza fino in val Goccia, iniziando contemporaneamente ad allargare la sede stradale.
Nel 1964 si procedette ancora con lavori fino alla seconda galleria.
Solo nel 1970 si realizzarono ulteriori opere di asfaltatura fino al Piangrande.
In quel periodo, su questa strada si scrisse la storia del rallismo italiano, con le prime manifestazioni che vi transitavano, come la Coppa Dalla Favera, il mitico San Martino di Castrozza che la fece conoscere al mondo ed ai suoi campioni, che la considerarono l'Università per il tipo di percorso, il rally Campagnolo, il rally Prealpi Venete con i colli Euganei e l’Alpi Orientali.
Purtroppo nel 1975, con l'asfaltatura del tratto tortuoso e pieno di tornanti fino a Lebo giù a Valstagna, la strada Provinciale SP73 dal 1961, Campesana-Val Vecchia, uscì dal giro delle competizioni mondiali quando il Rally di San Martino di Castrozza venne strozzato dalla burocrazia italiana e l'avvocato Stocchino si arrese.
Oggi è la punta di diamante del rally Città di Bassano, il mundialito veneto, e vede transitare manifestazioni di regolarità del grande calibro come la Coppa Pedavena, la Coppa Bettega, la Coppa Bassano ed il rally Storico di Bassano.